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Nei numeri del Comune la città imbottigliata che sogna un parcheggio

Sabato 29 Settembre 2012 Lo studio – La fotografia scattata dai tecnici di Palazzo Cernezzi Tradurre in immagini i numeri è compito arduo. Ma alla luce delle cifre contenute nella bozza del Piano parcheggi (messa a punto nel 2010, ma mai approvata) per la città di Como, e relative al traffico che ogni giorno invade il capoluogo, non è difficile pensare a un fortino assediato da uno sterminato esercito di auto, camion e moto. La base di partenza per analizzare e scorporare in diverse voci l’impatto complessivo del traffico sulla città è una lunga serie di rilevazioni compiute sul campo. I tecnici di Palazzo Cernezzi hanno collocato appositi rilevatori lungo le principali arterie in entrata e in uscita dal capoluogo. E se da un lato non emergono clamorose sorprese nella gerarchia delle strade più trafficate, i numeri assoluti sono impressionanti. Lo studio del Comune, per quantificare l’enorme mole di veicoli che attraversa la città ogni giorno, ha considerato i confini con i paesi della cintura urbana. Ebbene, ecco il numero shock: ogni giorno, il traffico complessivo che varca gli ingressi del capoluogo ai quattro punti cardinali, in entrata e in uscita, porta a un totale di 266.382 veicoli. Un vero esercito, che ogni giorno si divide così: Pasquale Paoli 57.227 veicoli; Varesina 33.363; Borgovico 37.824; statale per Lecco 28.968; Canturina 26.481; Oltrecolle 23.235; Bixio 21.346; Scalabrini 15.887; Torno 11.479; Rienza 10.572. Ebbene, sommando a Paoli, Varesina, Scalabrini e Canturina anche la Napoleona e la via Oltrecolle – che raccolgono un volume complessivo di traffico di 77.662 e 23.235 veicoli – si arriva alla somma di 233.855 mezzi al giorno attraverso il solo “cordone Camerlata”. Ossia, l’ultimo anello – dopo quello considerato all’inizio, adiacente ai confini ultimi del capoluogo – in direzione del centro città. POSTO MIRAGGIO Ma se sul fronte del traffico la situazione è ben poco rosea, non va meglio sul fronte dei parcheggi. In totale, Palazzo Cernezzi ha conteggiato 18.310 posti auto disponibili in città, suddivisi in 9.142 liberi, 6.569 a pagamento (un terzo, quindi) e 2.599 riservati a vario titolo. Ma concentrandoci sulla convalle, ed escludendo gli stalli riservati dall’analisi, emerge in maniera drammatica la fame di posti auto in centro. Alle 9 del mattino di un giorno feriale, a fronte di 5.362 parcheggi disponibili su strada tra bianchi e blu, la domanda arriva a 5.702. Ciò significa che mancano letteralmente 340 posti per soddisfare la domanda. O, a voler essere cattivi, che alle 9 ci sono sicuramente 340 auto posteggiate in sosta vietata. Se poi si spostano le lancette alle 11 del mattino, la carenza diventa immensa: sui soliti 5.362 posti disponibili, la domanda arriva a 5.995. E i tanto decantati autosili principali della città, servono? Sì, servirebbero. Ma, mentre ci si affanna a trovare un posto su strada, lo studio del Comune rivela che le 5 strutture principali considerate (Auguadri, Centro-Lago, Valduce, Castelnuovo, Valmulini) raggiungono soltanto per pochissime ore il “tutto esaurito”, con casi drammatici quali quelli di Castelnuovo e Valmulini che sui posti disponibili (rispettivamente 440 e 630), nell’arco di un giorno arrivano al massimo ad avere 140 e 400 posti, e rigorosamente per pochissimi minuti. Intanto, sulle strade, le auto cercano disperatamente un “buco”. In colonna. E tra colonne di smog. Emanuele Caso

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