Csu, il presidente: «Siamo pronti alla privatizzazione»

Giovedì 27 Settembre 2012 «Ma è essenziale innanzitutto salvaguardare i 50 posti di lavoro attuali» Nuovi soci cercansi. Como Servizi Urbani (Csu), la partecipata del Comune che gestisce svariati settori – dai parcheggi alle farmacie – è pronta, anzi, invoca l’arrivo di rinforzi in grado di farle avere maggiori stabilità e liquidità. «Il bilancio del 2011 si è chiuso in pareggio. Dovremmo riuscire a galleggiare anche nel 2012. Ma, con ogni probabilità, già dal prossimo anno, anche a causa del patto di stabilità, la situazione sarà più difficile». L’intervento del presidente di Csu, Mariano Montini, segue la presa di posizione dell’assessore al Bilancio di Palazzo Cernezzi, Giulia Pusterla, la quale ha espresso la necessità, per fare cassa, di puntare alla cessione di rami d’azienda di Csu non particolarmente redditizi. La crisi non molla e fa presagire scenari sfavorevoli. L’annuncio dell’assessore Pusterla sul futuro di Csu non stupisce però i vertici di via Giulini. «Innanzitutto, Csu non è, come detto dall’assessore Pusterla, un contenitore disomogeneo di servizi. Capisco le necessità del Comune che, dovendo reperire risorse aggiuntive, si sta guardando attorno. Ben venga dunque anche la possibilità di accogliere nuovi soci privati. A noi sta bene – dice Montini che vuole però precisare alcuni aspetti – Va ricordato che noi, per i soli canoni, versiamo al Comune 2,3 milioni di euro all’anno». Il timore di smembrare Csu è sempre più palpabile, dopo l’intervento in Commissione Bilancio dell’assessore. Montini tende però a tranquillizzare. «La decisione su quali servizi privatizzare spetta al Comune. Noi possiamo dare suggerimenti. Sono d’accordo sulla necessità di imboccare la strada della parziale privatizzazione al più presto. Anche a partire dai prossimi mesi. Questo anche perché dal primo gennaio Csu, essendo una società partecipata del Comune, dovrà sottostare a tutti i vincoli di legge previsti dal patto di stabilità – aggiunge Montini – E per noi che siamo un soggetto operativo che deve poter intervenire rapidamente, ciò significherebbe avere intralci enormi». Il timore maggiore è che puntando a cedere singoli rami d’azienda, anche i relativi dipendenti potrebbero andare in capo al nuovo soggetto. «Nessuna preoccupazione in tal senso. Ovviamente i lavoratori sarebbero tutelati e non correrebbero alcun rischio – specifica Montini – Via libera comunque all’operazione. In altre regioni le partecipate hanno già optato per una parziale privatizzazione. Bisogna anche da noi trovare uno o più soci in grado di portare in Csu nuova tecnologia o servizi aggiuntivi. Sarà fondamentale rendere competitiva e vantaggiosa una simile operazione». Traducendo: nella ricerca di qualche nuovo socio non si potrà presentare sul piatto dell’offerta soltanto il buco nero della Valmulini o la gestione in passivo degli impianti sportivi che hanno generato – nel 2011 – una voragine di 850mila euro. «Ovviamente, dovremmo offrire anche ciò che di più efficiente abbiamo. Ad esempio, mettendo sullo stesso piatto la gestione dei parcheggi insieme a quella dei palazzetti sportivi – dice Montini – Insomma, si tratta di una procedura che deve essere studiata nel dettaglio con il Comune di Como». A tal proposito, viene naturale chiedere al presidente Montini se sia già stato convocato in Commissione Bilancio, visto che lunedì scorso era emersa come fondamentale una sua audizione. «Assolutamente no. Comunque io sono qui. I conti li abbiamo e sono noti – dice Montini – Si tratta sempre di capire su come muoverci e garantire innanzitutto i posti di lavoro. La struttura aziendale prevede oltre 50 dipendenti che in nessun modo dovranno essere toccati a prescindere da quanti servizi si vorranno privatizzare». Infine una conclusione dolce-amara: «Personalmente sono in scadenza di mandato. E visto che si ventilava, già in passato, una mia estromissione anzitempo, con ogni probabilità me ne andrò in pensione visto che ho anche una certa età». Fabrizio Barabesi