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«Vendiamo il Politeama, mancano fondi per il recupero»

Martedì 25 Settembre 2012 Razionalizzazione in vista anche per Csu Saldi di fine stagione. Dopo le quote della Milano-Serravalle, anche il cineteatro Politeama di piazza Cacciatori delle Alpi, che ha oltre un secolo di vita, potrebbe finire sul mercato. «Non abbiamo i soldi per metterlo a posto. È fuorviante credere altrimenti. Il Comune deve quindi pensare a cedere le sue quote». Una pietra tombale sul futuro della storica struttura, da anni in stato di completo abbandono. A esprimere questo indirizzo – ancora niente di ufficiale ma solo un parere tecnico basato sull’analisi dei costi – è l’assessore al Bilancio di Palazzo Cernezzi, Giulia Pusterla che ieri è intervenuta in Commissione IV per spiegare la situazione delle società partecipate. «Non ci sono le risorse. Se le avessimo le dovremmo utilizzare per altro. Ticosa e paratie su tutto», spiega. Una retromarcia rispetto al recente passato, quando invece si parlava di rivitalizzare il cinema acquistando il 19% delle quote non ancora in mano al Comune di Como. «È una situazione che va risolta quanto prima. Non voglio, ovviamente, che si costruisca un condominio al posto del teatro, ma è necessario pensare di cedere le nostre quote ai privati – dice l’assessore – Solo così si può ipotizzare una rinascita del Politeama, nel bene della città». Le spese che oggi comporta lo stabile sono minime. «Vero. Capita però, come accaduto questa mattina, di ritrovarci con 20mila euro da pagare per varie spese come l’Imu. E non possiamo permettercelo. La mia è una proposta operativa, pensiamoci tutti insieme». Chi da sempre ha sostenuto di poter agire acquisendo le restanti quote dei privati è l’attuale assessore al Patrimonio, Marcello Iantorno. «L’ipotesi Pusterla? Se ne può parlare. L’obiettivo è assicurare alla città il recupero culturale, funzionale e architettonico dell’immobile. Se il metodo per ottenerlo in tempi più rapidi ed efficaci dovesse essere la cessione ai privati, con tutti i vincoli necessari, ne discuteremo». Si è parlato anche di Csu. «Dobbiamo concentrarci con la massima attenzione anche su questa società partecipata – ha detto sempre la Pusterla – Csu ha numerosissime attività al suo interno. Esiste una totale disomogeneità e dobbiamo individuare al suo interno quali rami d’azienda possono essere magari privatizzati (compreso i dipendenti) e quali strategici da inglobare nel Comune. Bisogna convocare con urgenza il presidente Mariano Montini e studiare in dettaglio la struttura, per agire». Fabrizio Barabesi

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