Gerosa: «Se inutile la toglieremo». Bordoli: «Eliminarla immediatamente»

L’assessore e il capogruppo del Pdl Un esperimento. Così lo definisce l’assessore alla Viabilità del Comune di Como, Daniela Gerosa. «La corsia preferenziale nel tratto conclusivo di via per Cernobbio è una prova. Dobbiamo verificare, e ci vorrà naturalmente ancora tempo, l’utilità di questa pista riservata», ribadisce l’assessore. Il tentativo è ovviamente, come ripetuto più volte nei giorni scorsi, garantire ai mezzi pubblici di poter muoversi liberamente e senza intoppi, così da arrivare puntali. Ma ciò sta provocando disagi a tutta la viabilità ordinaria. «L’area era congestionata anche prima della creazione di questa corsia. È una via d’accesso molto utilizzata. Era inevitabile. Puntiamo a migliorare i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici. Qualora ci dovessimo rendere conto che tutto ciò non è sostenibile potremmo anche ritornare sui nostri passi», specifica sempre Daniela Gerosa. Nessun disguido neanche per quanto riguarda il disegno della corsia preferenziale che si interrompe a pochi metri dall’intersezione con via Bellinzona. «È normale. Sono le regole – dice sempre l’assessore Gerosa – La pista riservata si interrompe a ridosso dell’intersezione con via Bellinzona». Esiste però un problema. «All’incrocio c’è un restringimento di carreggiata. La via per Cernobbio ha infatti un calibro diverso rispetto a via Borgovico. Stiamo ovviamente studiando se e come questa situazione possa influire sulla viabilità», dice la Gerosa. Comunque, come già affermato anche nei giorni scorsi, la corsia è «sperimentale. La continueremo a testare almeno per altri 15 giorni. Mi sembra una tempistica corretta per poter effettuare valutazioni idonee. E se dovessimo renderci conto dell’intralcio e dell’inutilità dell’operazione, saremo comunque sempre in tempo per fare un passo indietro», conclude Daniela Gerosa. Decisamente molto diversa l’opinione di Laura Bordoli, capogruppo del Pdl a Palazzo Cernezzi. «Abbiamo ricevuto numerose telefonate di cittadini infuriati per questa che viene definita una novità assurda. La gente, ogni mattina, deve correre per sbrigare mille faccende e questo ostacolo proprio non è stato gradito – dice Laura Bordoli – Inoltre, questo stesso esperimento è stato fatto in passato. E anche allora venne archiviato perché ben presto si capì che non produceva effetti positivi». Come se ciò non bastasse, «le auto ferme in colonna sono nocive per l’ambiente. Se l’intento era di velocizzare i mezzi pubblici e di non impattare troppo sulla qualità dell’aria, si è sbagliato tutto – conclude sempre Laura Bordoli – Spero proprio che la giunta Lucini ritorni sui propri passi rendendosi conto dell’errore». Fabrizio Barabesi