Il girone di via Badone ha 9 anni. Duecento metri di caos e di pericoli

Martedì 18 Settembre 2012 Un gran premio quotidiano per migliaia di automobilisti Se è complicato a livello viabilistico accedere a Como dalla statale Regina e da Camnago Volta (vedi gli articoli di pagina 3, ndr) per chi proviene dalla via Pasquale Paoli o dalla Varesina il pericolo è in agguato a pochi metri da piazza Camerlata. Tutta colpa, o merito, del gironcino realizzato tra la stessa Paoli, via Varesina e via Badone e inaugurato nove anni fa (era il 6 maggio 2003). Un espediente che secondo l’allora assessore ai Lavori pubblici, Fulvio Caradonna doveva risolvere uno dei nodi più critici della viabilità comasca, ma che di fatto è rimasta una rivoluzione a metà. Colpa sicuramente dell’area ex Trevitex che non ha ancora trovato la sua dimensione, ma pure di alcuni azzardi progettuali e della cattiva segnaletica che ogni minuto possono causare tamponamenti o collisioni. Immagini di quotidiana confusione. Incolonnamenti selvaggi. Colonna sonora di clacson. Benvenuti in via Badone, nel quartiere di Camerlata. La via costituisce uno snodo essenziale per la viabilità periferica del capoluogo. Costeggia la cosiddetta area ex Trevitex e mette in comunicazione via Varesina con via Pasquale Paoli, le due principali arterie del traffico in entrata e in uscita da Como. È divisa in tre corsie, separate da due linee tratteggiate. Lungo tutta via Badone, dunque, agli automobilisti è consentito cambiare corsia. Tutto bene? Non proprio. Almeno a giudicare dalle sequenze che ogni giorno vanno in scena su questa striscia di asfalto lunga 200 metri, centimetro più, centimetro meno. Per percorrere la strada a 50 chilometri orari servirebbero 31 secondi, ma in quel mezzo minuto il rischio è in agguato. Gli automobilisti che, provenendo da piazza Camerlata, percorrono la Varesina, quando svoltano in via Badone trovano un innesto a due corsie. La situazione è differente per i veicoli che sopraggiungono da Varese lungo la stessa strada. Giunti all’altezza dell’incrocio, non possono fare altro che svoltare a destra. Per farlo trovano una sola corsia a disposizione. Al termine di via Badone, però, all’innesto su via Paoli, la situazione appare cambiata. Le corsie che permettono di svoltare a destra, direzione Grandate, sono diventate due. Quella per svoltare a sinistra, e raggiungere il centro di Como, si è ridotta a una. Non è un’illusione ottica. La corsia centrale, delle tre che costituiscono la via, inizia come parte della strada che arriva da Camerlata. Poi, però, si incolonna per svoltare a destra. Traduzione: decine e decine di automobilisti ogni giorno si trovano costretti a manovre rischiose. I problemi sorgono per i conducenti che giungono da Camerlata e svoltano a sinistra, in via Badone. Restano nella corsia centrale, convinti che al termine si incolonneranno per svoltare di nuovo a sinistra, verso il centro di Como. Strada facendo, scoprono che la corsia centrale in realtà svolta a destra. E allora, ecco la sequenza: freccia all’improvviso e cambio di corsia repentino. Con colpi di clacson, maledizioni degli altri automobilisti. E, in diverse occasioni, urti tra veicoli. «Spesso, le auto si mettono su due corsie anche per svoltare a sinistra – afferma un residente, fermo in attesa per attraversare la strada al semaforo di via Badone – Questa consuetudine crea soltanto altri problemi». «Dovrebbero introdurre anche qui le stesse regole che valgono per la partenza delle monoposto di Formula 1 – scherza un giovane, in sella a uno scooter, pronto per immettersi nel traffico da una laterale di via Badone – Sulla pista è possibile un solo cambio di direzione, altrimenti scatta una penalità». E questo avviene non solo in settimana, ma anche il sabato, quando il traffico delle auto in viaggio per questioni di lavoro cede il posto, almeno in parte, alle auto dirette ai centri commerciali e ai supermercati della zona. Puntualmente, si notano veicoli che, quando hanno già percorso metà strada sulla corsia centrale, svoltano all’improvviso per trasferirsi sulla corsia di sinistra. Qualcuno effettua un doppio cambio e passa dalla corsia più a sinistra a quella di destra, attraversando la centrale. Inevitabili le sinfonie di clacson. E, all’occorrenza, anche le urla dai finestrini. E la sera? Tutto bene? Assolutamente no, anzi, visto che l’illuminazione pubblica non esiste in via Badone. Ci sono le luci delle case, ma la strada è completamente buia. Le corsie spariscono ed è un vero e proprio Far West, anche perché nell’ultimo tratto di via Paoli ci sono un autosilo gratuito da un parte e una serie di ristoranti dall’altra. Quindi, se si riesce a passare indenni i 200 metri di via Badone, i pericoli possono giungere dai pedoni che attraversano la strada o dalle stesse auto che cercano di svoltare a destra nel parcheggio del “Birrificio”. La svolta sarebbe vietata, ma lo fanno tutti. Benvenuti nel Gran premio di via Badone. Paolo Annoni