Albate, discariche a cielo aperto accanto alla stazione

Albate, discariche a cielo aperto accanto alla stazione

Venerdì 14 Settembre 2012 Bottiglie e cartacce all’esterno. E nel parcheggio dell’ex Rasa armadi e frigoriferi Discariche a cielo aperto, la mappa del degrado si allarga. A ridosso della stazione di Como-Albate e nel vicino parcheggio dell’ex Rasa, utilizzato ogni mattina da decine di pendolari, sembra di trovarsi in un immondezzaio. Divani rotti, un frigorifero, mobili e rifiuti di tutti i tipi sbucano da ogni angolo. «Nonostante le nostre cicliche operazioni di pulizia, dopo pochi giorni la situazione torna a essere indecente – dice Marco Benzoni, direttore di Como servizi urbani (Csu), società che ha in comodato d’uso il parcheggio situato nell’ex Rasa – È veramente incredibile». L’ultima richiesta da parte di Csu ad Acsm per eseguire gli interventi speciali di pulizia risale al 4 settembre. «Oggi, dopo neanche dieci giorni, è ancora tutto sporco. Noi ovviamente spendiamo del denaro per questi lavori ulteriori rispetto alle normali operazioni di manutenzione dell’area di sosta. Non possiamo buttare centinaia di euro in più ogni settimana», aggiunge Marco Benzoni. La situazione indecorosa di abbandono è stata segnalata più volte dai pendolari che, sia nel piazzale antistante la stazione che nel parcheggio usato da chi ogni giorno prende il treno, devono schivare e scavalcare la spazzatura. Come se non bastasse, tra i cespugli e in mezzo ai detriti, compaiono anche alcune siringhe. Va detto che il parcheggio dell’ex Rasa confina con un vecchio stabile, ormai abbandonato e di proprietà privata, in passato utilizzato come riparo anche da numerosi senza tetto. Lo sconforto viene accentuato anche da un’altra considerazione. La gestione dell’area di sosta venne assunta da Csu proprio per facilitare l’utilizzo dei tanto agognati parcheggi di interscambio. E proprio dalla stazione di Albate passano anche i treni diretti in Svizzera, usati dai frontalieri. «Ci siamo accollati questo impegno per fornire un servizio aggiuntivo alla cittadinanza. Abbiamo inizialmente investito 30mila euro per sistemare l’area che viene periodicamente ripulita – conclude il direttore di Csu – Di fronte a questi comportamenti incivili, rimaniamo senza parole e siamo costretti a sprecare denaro». Le segnalazioni sono arrivate anche a Palazzo Cernezzi e all’assessore all’Ambiente, Bruno Magatti, impegnato da diversi mesi in una campagna serrata per cercare di educare i cittadini al rispetto dell’ambiente e per intercettare chi scarica abusivamente i rifiuti. «Purtroppo l’inciviltà è sempre più diffusa – dice Magatti – Spesso mi viene riferito dagli addetti della piattaforma ecologica che a diversi cittadini viene negato l’accesso alla piattaforma perché non hanno i requisiti previsti per poter accedere e scaricare i rifiuti». Si vede allora che in molte delle persone respinte scatta una soluzione alternativa, all’italiana: perché non gettare tutto a pochi metri di distanza, dove c’è uno spiazzo poco frequentato e lontano da occhi indiscreti? In effetti, se fuori dalla stazione di Albate si può parlare soprattutto della maleducazione di chi getta in terra bottiglie e cartacce – seppure in gran quantità – nel parcheggio dell’ex Rasa c’è realmente di tutto. Intere collezioni di vecchie videocassette, lampadari, mobili fatti a pezzi, cassetti, un armadio smontato, un frigorifero e un divano. «Attiverò immediatamente gli uffici competenti per verificare la situazione – conclude l’assessore Magatti – E interverremo per cercare di scovare i responsabili che, forse in molti non lo sanno, commettono un vero e proprio reato». Anche gli utenti non sono contenti di dovere quotidianamente fare attenzione a dove mettono i piedi. «È una zona che complessivamente non viene tenuta bene – dice Carlo Zimarino all’esterno della stazione – anche se ogni giorno il parcheggio si riempie di macchine». «È messo male – gli fa eco Giulia Guarisco – Per non parlare di quando si torna alla sera con il buio, perché non mi sembra nemmeno molto sicuro». E anche chi giunge da fuori città si accorge dei problemi. «Arrivo in questa stazione molto di rado – spiega Serena Chironna – ma l’impressione che si ha uscendo è di abbandono». «In effetti mi capita di vedere gli operatori al lavoro per ripulire la zona – conclude Cristiano Brianda – Purtroppo, però, con una rapidità disarmante, dopo soli pochi giorni, la situazione si ripresenta identica». Fabrizio Barabesi