Sabato 04 Agosto 2012 Idee per cambiare la città – L’assessore all’Informatizzazione di Palazzo Cernezzi: non andrei mai in un albergo che lo fa pagare. Ma il Comune è in alto mare Mentre a Como si discute sulle proposte relative al Wi-fi gratuito, nelle località lombarde più vicine il futuro è già realtà. Non solo Milano dunque, ma anche Lecco, Saronno, Cantù e presto anche Varese si dotano di un servizio Internet pubblico e gratuito. E a Como, cosa succede? L’assessore all’Informatizzazione Lorenzo Spallino spiega che «qualsiasi progetto deve fare i conti con la situazione finanziaria del Comune e tra l’altro prima di dedicarci al Wi-fi dobbiamo mettere mano alla macchina amministrativa di riferimento, che oggi sembra uscire da un’altra era. Ci è voluto un mese per aggiornare le pagine del sito del Comune dedicate agli assessori». Intanto Spallino chiarisce che diverse realtà commerciali cittadine «stanno posizionando punti di accesso Wi-fi per coprire buona parte della convalle. Si tratta di iniziative simili, con un’ora gratuita e poi a pagamento, ma non è questo cui stiamo puntando». Quello cui si mira è «sollecitare l’iniziativa di singoli soggetti, sia privati che istituzionali, per coinvolgerli in una dimensione di più ampio respiro. Per ora è tutto in fase embrionale, ma la sperimentazione dovrebbe partire con la prossima stagione turistica». Ancora un anno, quindi, prima di arrivare al Wi-fi gratis in città. Ma Spallino non manca di dare una stoccata agli albergatori che fanno ancora pagare il servizio: «Non andrei mai in un albergo simile – attacca – Direi che un semplice calcolo economico di quanto tempo passa un turista in un bar a seconda che ci sia accesso Wi-fi o meno dovrebbe bastare per offrirlo gratuitamente. A meno di non fare come i dinosauri che preferirono estinguersi piuttosto che fare brutta figura di fronte all’evoluzione». Intanto, sull’altro ramo del Lario, Lecco ha attivato da un paio di mesi un servizio di Wi-fi gratuito che copre alcune aree del centro, di maggior interesse per i turisti. «La decisione della giunta va proprio nella duplice ottica di rispondere ai bisogni dei cittadini e di incrementare la vocazione turistica della città», spiega l’assessore al Turismo del Comune di Lecco Armando Volontè. Per i primi due anni il servizio sarà gratuito, poi si verificheranno i costi. Intanto però i primi bilanci sembrano positivi: «Abbiamo una media di circa 60 accessi al giorno – racconta l’assessore – con dei picchi nel fine settimana. Per ragioni statistiche chiediamo il codice di avviamento postale di chi si registra al servizio (la password è annuale e consente fino a due ore giornaliere di connessione gratuita), così abbiamo potuto appurare che gli utenti sono divisi circa a metà tra residenti nella nostra provincia e turisti». L’investimento iniziale è stato di circa 12mila euro, di cui 8mila per l’installazione del sistema e 2mila all’anno per la gestione. I cittadini, comunque, sembrano soddisfatti. «Abbiamo già ricevuto richieste di estendere il servizio ad altre aree della città – nota Volontè – anche perché ormai si tratta di qualcosa che si aspettano e ritengono in qualche modo dovuto». Se Lecco è pronta, Varese si sta preparando. Il suo sindaco, Attilio Fontana, può parlare nella doppia veste di primo cittadino della città giardino e di presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani lombarda (Anci). E le idee sono chiare: «Credo si debba andare in direzione di quelle che molti chiamano “smart cities” e che comprendono anche la copertura Wi-fi». Non a caso, a Varese uscirà un bando entro l’anno e, vista la situazione di ristrettezza economica, Fontana chiarisce: «Stiamo parlando di progetti a costo zero per le casse comunali, che consentano alle aziende di coprire l’investimento con la maggiore efficienza del servizio». Nella sua veste di presidente Anci, Fontana poi sottolinea «la grandissima rispondenza a queste esigenze che ho trovato nell’assessore regionale alla digitalizzazione Carlo Maccari, che è molto attento a questi problemi». A Cantù c’è il Wi-fi gratuito in piazza Garibaldi e la nuova amministrazione guidata da Claudio Bizzozero sta studiando la situazione. «La connessione Wi-fi pubblica è uno strumento utile – dice il sindaco – che va fatto dove non c’è e va fatto funzionare dove c’è». Il riferimento, tutt’altro che celato, è alle antenne di piazza Garibaldi che, secondo il consigliere di “Cantù Rugiada” Andrea Terraneo «non forniscono un buonissimo segnale». Comunque il consigliere di maggioranza spiega che quello del Wi-fi pubblico è uno dei punti presenti nel programma elettorale, anche perché si tratta di «un’esigenza percepita dalla popolazione più giovane. Però prima bisogna valutare costi e fattibilità di un’eventuale estensione della copertura, ed anche se è dannosa per la salute». Federico Trombetta
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