Cassani: «Pronti a intervenire ma servono incentivi e sgravi». Lucini: «Le risorse sono poche»

E Primavesi invoca più manutenzione ordinaria «Bisognerà aspettare e analizzare il bilancio». Parola del sindaco di Como, Mario Lucini. È questo il passaggio obbligato per poter anche solo ragionare sugli interventi necessari per ridare lustro alla Como turistica. Per riempire buche, aggiustare panchine, abbellire piazze e far zampillare le fontane, si dovranno guardare con la massima attenzione i conti. «Voglio subito specificare un concetto fondamentale. Non sarà sicuramente possibile far fronte immediatamente a tutti i lavori in elenco e non si potrà ovviamente intervenire in ogni parte della città. Andranno privilegiate certe aree prima di altre – continua il sindaco di Como, Mario Lucini – Qualcosa comunque verrà fatto subito. Abbiamo infatti una piccola parte di appalti, in materia di strade e asfalti, già finanziati dalla precedente amministrazione, che serviranno per i primi piccoli lavori sulla viabilità, e, ad esempio, per ripristinare la pavimentazione in porfido del centro storico che è rotta in più punti». Quindi l’imperativo è mantenere la calma, fare di conto e iniziare a lavorare. «Stiamo analizzando nel dettaglio ogni segnalazione – interviene l’assessore al Turismo di Palazzo Cernezzi, Luigi Cavadini – Nulla verrà ignorato. Stiamo raccogliendo tutto il materiale necessario per avere un quadro completo». Da sempre molto preoccupato per i numerosi problemi esistenti in città è il presidente degli albergatori comaschi. «Diciamo che almeno per ora siamo ancora in luna di miele con la nuova amministrazione – spiega il presidente Roberto Cassani – Siamo in sintonia con la nuova giunta. Soprattutto, c’è dialogo e siamo consapevoli di come ci sia molto da fare». L’imperativo è puntare innanzitutto sulla manutenzione ordinaria. «Lasciamo da parte per 3 o 4 anni i grandi progetti, escluso ovviamente il lungolago, e concentriamoci sulle piccole cose. Sul verde, sulle strade, sugli eventi – aggiunge sempre Roberto Cassani – Perché, visto che va di moda, non si fa un’accurata “spending review” per cercare di spremere fino in fondo le risorse?». Emerge anche una proposta. «Noi privati siamo pronti a farci coinvolgere – aggiunge Cassani – Ad esempio potrebbe venirci concesso uno sgravio fiscale, una riduzione del canone di occupazione del suolo pubblico e noi in cambio ci occuperemmo di mantenere in ordine, curare e abbellire una parte di città come l’area antistante alle nostre attività». In prima linea anche i commercianti. «I problemi sono noti. La novità, però, è che ora c’è dialogo – spiega il presidente di Confcommercio, Giansilvio Primavesi – Prima le decisioni ci venivano solo comunicate ora c’è la possibilità di confronto. Si è già discusso. Abbiamo condiviso, innanzitutto, la necessità di puntare sulla manutenzione ordinaria». Fabrizio Barabesi