Segnaletica di cartone per i bus. Benvenuti nel capoluogo turistico

Segnaletica di cartone per i bus. Benvenuti nel capoluogo turistico

Venerdì 15 Giugno 2012 Ai bordi della scalinata resiste ormai da anni una piccola discarica dove è possibile trovare di tutto E i giardini della stazione ferroviaria San Giovanni sono il solito rifugio di disperati «Como città turistica». È questo lo slogan che ormai tutti cercano di affermare come verità assoluta. Il futuro della terra natia di Alessandro Volta non potrà, quindi, che passare dalla promozione del territorio e dal potenziamento delle offerte in grado di attirare i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo. Idea condivisa da politici, commercianti, associazioni e cittadini che tuttavia sembra scontrarsi con la cruda realtà. E basta un banalissimo esempio, seppure in sé dalla forza dirompente, per smontare questa attitudine. Basta cioè un semplice cartello per far cadere i castelli di parole che immaginano Como ormai lanciata nel firmamento del turismo internazionale. Quando infatti si vede, a pochi metri dalla stazione di Como San Giovanni e poco prima dell’imbocco di via Regina Teodolinda un cartello mezzo rotto, di cartone, con scritto sopra in una grafia incerta “Bus parking”, bene si comprende che qualcosa ancora non sta funzionando. Se l’indicazione per i tanti pullman turistici in arrivo è affidata a un banalissimo pezzo di cartone sul quale una mano pietosa ha scritto, con un pennarello rosso, questo messaggio per gli autisti dei bus in cerca di un punto dove fermarsi, naufragano allora tutti i sogni di gloria. Altro errore, forse, è proprio aver individuato un’area, situata appunto in fondo a via Regina Teodolinda a due passi da Sant’Abbondio, per il parcheggio destinato ai bus, forse troppo distante dal centro città. Ritornando alla mano ignota che ha scritto il cartello, va anche detto che difficilmente questa indicazione, non essendo legata a un palo o altro, potrà avere una qualche utilità pur apprezzando lo sforzo compiuto. Non si presentano molto meglio neanche i giardini che si trovano ai piedi della stazione, una delle principali porte di accesso per i turisti. Le aree verdi sono infatti da sempre rifugio dei disperati. E i segni del passaggio di questi ultimi sono ben evidenti. Mimetizzati tra i cespugli, compaiono i resti di qualche cena improvvisata e alcuni vestiti, forse abbandonati o forse riposti quasi si trattasse di un armadio di fortuna, in un angolo. Inoltre, ai bordi della scalinata che porta alla stazione San Giovanni, resiste ormai da anni una piccola discarica dove è realmente possibile trovare di tutto. Vestiti, avanzi di cibo, bottiglie in gran quantità. Ma anche batterie esauste e pezzi di biciclette. Alcuni mesi fa vi era stata gettata anche una lavatrice scassata. Cambia la natura dei rifiuti ma non la scelta di abbandonare in questo angolo di città tutto ciò che ormai sembra non servire più. Sempre nei giardini, un burlone ha anche provato a pitturare di rosa una delle poche fontanelle funzionanti. Ma la sua opera, fortunatamente, è rimasta a metà. Fabrizio Barabesi