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L’addio di Bruni, il giorno di Lucini

Passaggio ufficiale di consegne, ieri mattina, in Comune. Il neosindaco: «Che emozione» Si è presentato in perfetto orario, ma con un look ancora informale: giacca aperta, camicia bianca, senza cravatta. Accolto dal comandante della polizia locale, Vincenzo Graziani, e immediatamente salutato con un caldo “ecco il nostro sindaco” dal segretario generale Nunzio Fabiano, Mario Lucini ha rapidamente salito lo scalone principale di Palazzo Cernezzi per raccogliere il testimone di Stefano Bruni. Il quale lo ha atteso all’ingresso del suo (ormai ex) ufficio senza mostrare particolari malinconie, prima di completare formalmente il passaggio di consegne. Ossia, di “incoronare”, come da protocollo, il suo successore dopo dieci anni da primo inquilino di Palazzo Cernezzi. Bruni e Lucini sono rimasti soli nell’ufficio del primo cittadino per una quarantina di minuti scarsi. Il tempo necessario per una chiacchierata lontani dai riflettori e, più concretamente, per la consegna al nuovo sindaco del dossier contenente tutte le pratiche calde ancora aperte in Comune. Una volta terminato il faccia a faccia, i due si sono concessi qualche battuta davanti ai cronisti. Bruni ha ordinato un caffè per il suo successore e poi non ha evitato un sincero «in bocca al lupo, coraggio». La “strana coppia” si è poi concessa una passeggiata fino al bar “Mariett”, appena fuori il Comune, e infine è stato il tempo delle dichiarazioni più seriose. Bruni ha parlato per primo. «Mi mancherà tutto di questa esperienza, anche perché passavo i tre quarti delle mie giornate in municipio – ha detto l’ex sindaco – Comunque volterò pagina senza nostalgie. Un consiglio a Lucini? Ha tutte le capacità per fare bene, ma faccia soprattutto attenzione ai primi giorni. Ci si mette un attimo a fare qualche scivolata». Il nuovo primo cittadino del capoluogo non ha nascosto una certa agitazione. «È un momento assolutamente emozionante – ha riconosciuto – Sento il peso della nuova responsabilità e provo un po’ di agitazione per le aspettative su di me. Detto questo, sono pronto a iniziare, un passo alla volta, senza frenesie, la nuova esperienza». Un ultimo auspicio sul futuro: «L’importante è che la maggioranza resti sempre unita e coesa. L’unità di intenti è essenziale per amministrare». Emanuele Caso

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