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E lo chiamano lungolago

Giovedì 17 Maggio 2012 Se la passeggiata di Villa Olmo e la zona di piazza Cavour stanno male, viale Geno non sorride «Qui crolla tutto. Se non si interviene immediatamente, rischiamo di arrivare all’estate con una situazione disastrosa. Con i muri di contenimento a lago completamente distrutti». È ormai un triste ritornello quello che da parecchi mesi ripete, inascoltato, Christian Battistessa, gestore dell’Open Lido di Villa Geno. E sono parecchi i punti che mostrano segni evidenti di cedimento lungo questo viale che, da sempre, rappresenta una delle aree di maggior fascino e richiamo per i turisti. «Alcuni mesi fa si è anche verificato un distacco consistente proprio in mezzo al prato dove la gente solitamente prende il sole, a ridosso del lago. La zona è ancora recintata, ma non si è intervenuti in maniera radicale per far rientrare l’emergenza», spiega sempre Battistessa. «Di recente hanno sistemato la fontana di Villa Geno. In quell’occasione ho parlato con i tecnici comunali per chiedere quali fossero le intenzioni future per il lido – spiega il gestore – Mi dissero che mancavano i fondi per intervenire. Non penso che ora possa cambiare qualcosa in tempi brevi, visto il cambio d’amministrazione». Ma il rischio, oltre a quello di veder franare in acqua le mura di contenimento, è anche un altro. «Che figuraccia facciamo con i turisti? Mi chiedo come si possa far andare in pezzi un lido comunale senza intervenire», conclude Christian Battistessa. Usciti dal lido, nell’ultimo tratto di viale Geno, in corrispondenza della Villa, si può osservare, guardando dal lago, come le mura di sostegno siano in più punti fortemente indebolite. Colonne senza più l’elemento laterale, ferri a vista, armature corrose e crepe nei pilastri danno infatti un’immagine di insicurezza. Questa situazione venne denunciata alcuni mesi fa, anche attraverso una documentazione fotografica, dall’ex consigliere comunale della lista “Per Como”, Roberta Marzorati, che presentò un’interrogazione. «Avevamo segnalato come il copriferro dei pilastri che sostengono la strada fosse mancante in più punti. Inoltre, anche parte dell’armatura di calcestruzzo, trovandosi a diretto contatto con gli agenti atmosferici, si stava corrodendo irrimediabilmente – ha ribadito anche ieri mattina Roberta Marzorati – Niente è cambiato. Degli elementi “secondari” di sostegno laterale, posti per irrigidire la struttura, sono stati talmente corrosi che alcuni sono crollati in acqua a causa del loro stesso peso. Ne abbiamo parlato con l’assessore competente, ma da alcuni mesi, ormai, non ne sappiamo più nulla». Immediato l’intervento dell’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Como, Stefano Molinari. «A marzo, subito dopo la segnalazione, abbiamo fatto un dettagliato sopralluogo – dice l’assessore – I tecnici hanno effettuato una relazione e hanno considerato come non sia una situazione preoccupante. Nessun rischio crollo. Inoltre ribadiamo come i mezzi pesanti non possono passare da tempo lungo viale Geno». Ormai però la giunta Bruni è agli sgoccioli. «Adesso spetterà al nuovo sindaco valutare la relazione tecnica che è stata eseguita e decidere dove e se intervenire», aggiunge l’assessore Molinari. Questi i due punti della passeggiata più a rischio, senza dimenticare, ovviamente, il cantiere del secondo lotto del lungolago, posizionato proprio all’imbocco di viale Geno, che già da parecchi mesi ha impoverito questa zona di Como, da sempre una delle maggiori attrazioni per i turisti in riva al lago. Fabrizio Barabesi

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