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Il Pdl ha deciso: «Soli al ballottaggio»

Scontro con Gaddi. Bordoli: «Respinte le sue avance». L’assessore: «Da noi nessuna richiesta» Da soli alla meta. Questa è ormai la scelta definitiva del Pdl e della candidata a sindaco Laura Bordoli in vista del ballottaggio con Mario Lucini. IL CENTRODESTRA Che non tirasse aria particolarmente favorevole ad apparentamenti per il secondo turno, si era già capito nelle ultime ore. Poi, nell’ordine, la riunione plenaria dei vertici del Pdl e le ultime dichiarazioni pubbliche rilasciate da Roberto Maroni per la Lega, da Sergio Gaddi per Forza Cambia Como e da Francesco Peronese per il Patto per Como hanno sostanzialmente sgomberato il campo da ogni dubbio: Laura Bordoli sfiderà Mario Lucini con le sole forze del Pdl. E la scelta è stata messa anche nero su bianco con un comunicato ufficiale. «Non da soli ma con i comaschi – è la premessa della Bordoli – Abbiamo preso mercoledì sera una decisione congiunta, di gruppo, e la base ha dato una risposta unanime. Non volevamo che la decisione fosse presa solo da me o dal partito – spiega ancora la Bordoli – Siccome la situazione di divisione ha fatto soffrire tutti in queste settimane (il riferimento è allo strappo con Sergio Gaddi, ndr), era giusto sentire il pensiero di ognuno su questo tema». Nella ricostruzione pidiellina, sarebbe stato Gaddi a sondare il terreno nelle ultime ore. «Per un discorso di coerenza e rispetto verso gli elettori che per due volte hanno scelto me e non un altro candidato – sostiene Laura Bordoli – abbiamo deciso di rifiutare le avances di Gaddi e abbiamo di nuovo scelto deliberatamente di dire no al mercato delle poltrone e delle richieste scritte che, puntualmente, ci voleva di nuovo propinare. Basta, non se ne può proprio più». «Abbiamo voluto distinguerci dal centrosinistra che invece raccoglie anime diversissime fra loro, addirittura in antitesi su tematiche delicate come la famiglia, la tassazione e il lavoro – attacca ancora la Bordoli – e che si dimostra ogni giorno vittima di un continuo conflitto interno anche a livello nazionale. Noi abbiamo scelto di parlare ai comaschi offrendo una proposta chiara, unica e condivisa per il futuro della città. Il patto che davvero vogliamo sottoscrivere, dunque, è quello con i cittadini comaschi e con gli elettori del centrodestra, come me delusi dalla precedente amministrazione e che ora invitiamo tutti a rialzare la testa». Chiusura netta, dunque, a un apparentamento con Gaddi, dopo che – peraltro – ieri la Lega aveva fatto altrettanto, tramite Roberto Maroni, proprio verso il Pdl. A chiudere il cerchio, ecco la replica durissima dello stesso Sergio Gaddi. «Come ha fatto durante tutta la campagna elettorale, la Bordoli continua a non dire la verità – ribatte il candidato sindaco di Forza Cambia Como – Mai nessuna richiesta di apparentamento o di accordi di alcun tipo è stata fatta da me o da altri esponenti della mia lista nei suoi confronti. Il pessimo risultato che la Bordoli ha raggiunto, anzichè farle capire che è stata la candidata sbagliata fin dall’inizio, la fa continuare con la scelta di un’incomprensibile arroganza». Ma non è finita qui. «Adesso – continua Gaddi – si tenta la carta disperata di scaricare su di me tutte le colpe sue e dei vertici del partito che hanno portato il Pdl comasco a una condizione che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, ma i comportamenti come il suo portano solo all’inesorabile disfatta. Fortunatamente per Como – conclude Gaddi – noi ricostruiremo il centrodestra meritocratico, credibile e moderato». A chiudere il cerchio degli apparentamenti di centrodestra sfumati, ieri pomeriggio è arrivato anche il comunicato ufficiale di Francesco Peronese (Patto per Como). «Nel ringraziare quanti mi hanno votato e dopo aver consultato i candidati consiglieri e i componenti della squadra – ha scritto Peronese – per il ballottaggio non verrà data alcuna indicazione di voto lasciando a ciascuno ampia libertà di coscienza». Pdl e Bordoli, dunque, pronti alla corsa solitaria. Per inciso, ieri la candidata ha denunciato il furto di uno striscione strappato da una casa in zona Villa Olmo. Emanuele Caso

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