L’accademico – Giorgio Conetti «Il settore secondario, l’industria – dice Giorgio Conetti, prorettore dell’Università dell’Insubria a Como – può sopravvivere solo a patto di specializzarsi nei prodotti di eccellenza e di nicchia, ad alto contenuto artigianale. Così, potrà continuare a vendere ai grandi mercati dei Paesi emergenti. Oggi, invece, la struttura portante è il terziario. Il turismo, purtroppo, è assolutamente statico, seduto su una mera rendita di posizione. Richiederebbe ben altra fantasia, vitalità, flessibilità . Non bisogna restare immobili in attesa del turista. Per quel che riguarda l’Università – continua Conetti – i due insediamenti comaschi, Insubria e Politecnico, sono profondamente differenti tra loro. Il Politecnico ha maggiore potenzialità applicativa, capacità d’indotto e di innovazione. L’Insubria porta avanti una ricerca di base, che prepara per il futuro. In futuro, grazie ai nuovi laboratori, anche la chimica tornerà a essere un grande volano. Entrambi gli atenei sono considerevoli fonti d’impiego e una presenza qualificante per Como. Mi piacerebbe solo che i rapporti tra università e città diventassero ancora più intensi e proficui.
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