Bottiglie e graffiti sono i segni eloquenti del bivacco quotidiano sul sagrato I cocci giallastri di quella che, fino alla sera prima, era una bottiglia di birra, sono ancora lì. Per terra, davanti al sagrato della chiesa di San Donnino, tenuti a stento insieme dall’etichetta adesiva. Segni inequivocabili del degrado che da troppo tempo è sovrano in questa piazza del centro cittadino. Il parroco, monsignor Carlo Calori, ha denunciato la situazione definendola «umiliante». E, guardando la facciata della sua chiesa, non si può non dargli ragione: graffiti con lo spray
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