Nella casa dell’Aids, dove l’Inferno è più lieve

A colloquio con il direttore della “Sorgente”, che ospita malati alla fine dei loro giorni Dietro il portone grigio c’è una casa colorata. Il corridoio con il pavimento marrone è in lieve pendenza, senza barriere, come dev’essere per chi non ce la fa a salire le scale. Le porte finestre si aprono sul cortile interno. Là, sui tavolini di plastica bianca spiccano numerosi posacenere colmi di cicche di sigarette. Non si può togliere il fumo a chi, ormai, non ha più vizi. Alla parete spiccano due variopinti volti di clown. Tra poco verrà Natale e altri colori e simboli non mancheranno anche qui. Daniele Isidori, il direttore, ci riceve nel suo piccolo ufficio alla vigilia della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra oggi.